La porzione di impianto in corrente continua è composta dai moduli fotovoltaici e, se si tratta di un impianto stand-alone, dal sistema di accumulo cioè dalle batterie di accumulatori e dal regolatore di carica. In base alle dimensioni dell’impianto verrà scelta una configurazione che prevede l’utilizzo di uno o più quadri elettrici.
Gli armadi contenitori dei quadri vengono realizzati con materiali, dimensioni e grado di protezione idonei al luogo di installazione e condizioni di esercizio.
La porzione in corrente alternata è composta dall’inverter e dal sistema di distribuzione. Per impianti collegati alla rete si può optare per la conversione centralizzata, nella quale viene utilizzato un solo inverter al quale fanno capo tutte le stringhe in parallelo, oppure per la conversione di stringa o distribuita, nella quale vengono impiegati più convertitori. Altra opzione, consiste nell’impiego di microinverter che, applicati sul retro di ogni modulo, consentono di disporre di un’uscita direttamente in alternata.
In generale, la possibilità di frazionare l’impianto su più inverter permette di rendere indipendenti porzioni del campo fotovoltaico in tutte quelle circostanze nelle quali, a causa ad esempio di ombreggiamenti o orientamenti non ottimali dei moduli, la conversione centralizzata non consentirebbe di realizzare la massima efficienza. Tale soluzione si rivela inoltre vantaggiosa per monitorare efficacemente il corretto funzionamento delle singole sezioni del campo fotovoltaico consentendo, in caso di guasto, di spegnere solo la porzione interessata senza compromettere la produzione dell’intero impianto.
L’analisi dei flash-report, rilasciati dal costruttore dei moduli, consente inoltre di individuare classi di corrente e tensione che permettono di comporre le stringhe in modo da minimizzare le perdite dovute al mismatch (cioè prestazioni elettriche non uniformi) e quindi migliorarne l’efficienza e la producibilità.
Le strutture di supporto e sostegno dei moduli fotovoltaici vengono realizzate nel rispetto dei criteri che garantiscono elevati standard in termini di affidabilità, compatibilità e durevolezza nel tempo. Le strutture di supporto devono infatti garantire il sostegno dei vari componenti di impianto e la resistenza alle sollecitazioni derivanti dal carico neve e dall’azione del vento. Qualora necessario, verrà redatta una relazione di calcolo statico da parte di tecnici abilitati. I materiali utilizzati per le strutture di sostegno (in genere alluminio e acciaio inox) vengono accuratamente scelti in funzione delle prestazioni meccaniche richieste, della tipologia di installazione, della località e nel rispetto, ove necessario, dei vincoli paesaggistici, ambientali ed architettonici.
L’installazione dei cavi di cablaggio, con sezioni e caratteristiche adeguate, viene preceduta dalla messa in opera delle condutture protettive (es. tubazioni e canali), in modo da privilegiare sia gli aspetti funzionali e di durata, sia quelli estetici.